lunedì 19 novembre 2018

Recensione del libro: "Non chiedermi mai perchè" di Lucrezia Scali





Non chiedermi mai perche
Genere: Romanzo rosa 
Pagine: 311
Prezzo:  1,99€ ebook -  7,50€ cartaceo
Editore: Newton Compton Editori
Data uscita: 18 ottobre 2018

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Trama.

È la vigilia di Natale e Ottavia si gode uno dei periodi dell'anno che preferisce. Anche suo figlio è al settimo cielo: col nasino all'insù osserva i fiocchi di neve che imbiancano i tetti delle case. I biscotti allo zenzero sono ancora caldi, riempiono del loro profumo l'auto carica di regali, una musica allegra accompagna Ottavia, Mattia e Stefano mentre si mettono in viaggio verso la casa dei nonni. Quasi abbagliati dalla felicità, si accorgono troppo tardi della macchina davanti a loro... Ottavia si sveglia in un letto d'ospedale e capisce subito che qualcosa è cambiato: lo vede negli occhi e nella voce della madre, negli sguardi dei medici. Fuori continua a nevicare, come se la soffice coltre bianca volesse coprire ogni cosa, ma il ricordo di Mattia e Stefano è e sarà troppo vivo per potere essere dimenticato... È possibile trovare il modo per non annegare nel dolore? Si può trovare la forza, dopo aver toccato il fondo, per riscrivere il proprio destino?

Recensione.

Quando ho acquistato questo libro, l'ho fatto a scatola chiusa per cui senza leggere la trama e senza leggere eventuali recensioni poichè avevo già letto altri due libri di questa autrice (uno dei quali sarà oggetto della prossima recensione) e mi erano piaciuti molto.
Leggere  la trama avrebbe fatto ben poca differenza perchè non ti prepara minimamente a quello che ti ritroverai effettivamente a leggere e soprattutto a vivere dentro di te pagina dopo pagina.
Ti ritrovi ad aprire una porta che preferiresti tenere ben chiusa perchè  certe emozioni fanno male e leggerle le rende ancora più dolorose.
Lucrezia con questo romanzo ha veramente superato ogni aspettativa e lo dico con il cuore, nonostante questa storia  per quanto splendida e scritta benissimo, personalmente avrei  preferito leggerla in un altro momento perchè emotivamente ti mette al tappeto.
Dopo questa lunga premessa passiamo ai personaggi...

Ottavia è una ragazza come tante, spensierata, gioiosa, sposata con Stefano, un amore nato per caso ma che è tutto ciò che potrebbe desiderare e da cui ha avuto Mattia, un piccolo vispo bambino di 4 anni.
Il suo lavoro è piuttosto particolare, scrive cruciverba per una rivista, cosa che ama alla follia, mentre Stefano fa l'autista di tram.

La vigilia di Natale, periodo di grande gioia, per lei sarà l'inizio della fine perchè quel giorno le porterà via tutto lasciandola sola, almeno apparentemente.
Pagina dopo pagina si legge il forte e immenso dolore di questa donna che prima aveva tutto ciò che desiderava e in un istante ha perso ogni cosa.
Scritto in prima persona, si alternano flashback di come ha conosciuto Stefano, del loro matrimonio, della gravidanza, di come la loro vita quotidiana fosse normalissima tra alti e bassi di ogni coppia e animata dall'allegria di un figlio,  a scene del presente in cui è una donna totalmente persa, in balia dei suoi sentimenti, della rabbia, della tristezza e della frustrazione per essere sopravvissuta.

Grazie all'insistenza e ad un trabocchetto della madre, si ritroverà ad andare da uno psicologo per provare a superare l'accaduto e il trauma psicologico subìto.
In questa occasione incontrerà Samuele, che oltre ad aiutarla nel percorso di psicoterapia la inviterà anche ad alcuni incontri dove avrà modo di confrontarsi con altre persone che hanno subìto perdite come la sua.

La descrizione dei sentimenti è talmente dettagliata, forte e sincera che è difficile riuscire a restare emotivamente distaccate.
Sarà anche perchè uno dei miei figli si chiama proprio Mattia, per  cui mi sentivo ancora più coinvolta.
Ogni pagina ti entra dentro, ti smuove, ti fa piangere, ti arricchisce e ti trascina dentro il romanzo.
Difficilmente mi lascio prendere emotivamente da ciò che leggo, motivo per cui sono molto selettiva per quanto riguarda i romanzi, ma in questo caso è impossibile resistere; ecco perchè penso di averlo letto nel momento sbagliato ma non per questo è un brutto libro, anzi, è decisamente eccellente.
Unico appunto ma che non andrà ad influire sulla valutazione, si parla della donazione degli organi, se ne parla in modo tecnico un pò troppo rendendo l'argomento un pochetto pesantuccio ma nulla di negativo.

Lo consiglio? 
Si, ve lo consiglio ma ricordatevi della mia premessa, perchè dovete essere pronte ad accettare ciò che leggerete, non voglio spaventarvi assolutamente ma vorrei che a differenza mia, siate preparate a ciò che andrete a leggere per trarne i migliori insegnamenti possibili... come sapete sono fissata con il fatto di trovare insegnamenti anche nei romanzi più banali, ma questo insegna veramente tanto ed è un dato di fatto.
La mia valutazione è di 5 stelle.

VALUTAZIONE PERSONALE: 

Buona lettura.
Cristina

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