mercoledì 27 giugno 2018

Recensione del libro "Un altro giorno ancora" di Bianca Marconero





Un altro giorno ancora.
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 381
Prezzo: 5,80 € cartaceo - da 0,99€ ebook 
Editore: Newton Compton
Data uscita: aprile 2018

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Trama.

Elisa Hoffman ha imparato presto a cavarsela da sola. Ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione. L’esclusivo maneggio in cui lavora, alle porte di Milano, è il posto che ama di più al mondo, e mette da parte tutti i risparmi per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi. Tutti i suoi sogni, però, si infrangono alla notizia che Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso. Elisa non si dà pace e riversa su di lui tutto il suo risentimento. Ma Andrea è davvero così freddo come sembra, o sotto il ghiaccio si nasconde qualcosa di diverso? Un imprevisto, un accordo e un’inattesa amicizia con il nemico permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate… Una storia sull’amore in tutte le sue declinazioni, e sui sentimenti che, come fiori selvatici, crescono in silenzio, senza che nessuno li annaffi. 

Recensione.

Mi sono imbattuta casualmente in questa autrice tramite la sua pagina facebook, ho notato che un'amica  scrittrice la seguiva per cui ho deciso di acquistare questo libro a scatola chiusa, una cosa che amo fare a mio rischio e pericolo.
Vi dico subito che l'ho letto in poco più di 24 ore... l'ho iniziato sabato mattina e tenete conto che ho avuto di mezzo parrucchiere per me e mia figlia, festa di compleanno di un'amico di mio figlio e festa di battesimo di mia nipote, togliendo tutto questo posso dire che ci ho messo decisamente meno.
Ho approfittato di ogni attimo libero per leggere e con tre figli il tempo potete immaginare quanto possa essere ridotto, leggevo anche in piedi mentre cucinavo.
Questo dovrebbe già farvi capire quale sarà la mia valutazione a riguardo ma ora passiamo al romanzo.

Elisa e Andrea sono i protagonisti di questo romanzo, due persone cosi diverse sotto ogni punto di vista che viene difficile riuscire ad immaginare il modo in cui potrebbero andare d'accordo.
Lei è una ragazza di 19 anni schietta, sempre trasparente e diretta con chiunque, si veste in modo un pò particolare e che non  passa inosservato.
Dopo la morte  dei genitori si è rinchiusa nell'idea di non affezionarsi a nessuno per non soffrire e si butta in avventure senza nessun trasporto o legame, ultima di queste con Massimo, un vecchio amico che però ha travisato la situazione.
L'unico legame a cui non rinuncia è quello con il "suo" cavallo Sparkle, ama i cavalli ma lui ha qualcosa di speciale, tra di loro si è creato un binomio perfetto che è impossibile non notare durante le gare.
Sparkle però non farà in tempo a diventare effettivamente suo perchè verrà acquistato da Andrea, un amico di vecchia data ricco sfondato, bello come il sole, sempre pacato, educato, tranquillo....e un pò "spento", cosi viene definito dalla sua ragazza, ma quel suo modo di essere ha un'origine ben precisa che si scoprirà poco a poco..
L'amore per i cavalli è la cosa che li lega ma dopo questa piazzata, Elly si ritroverà ad odiarlo e a volerlo evitare il più possibile, cosa difficile dato che lei lavora nella scuderia dove Andrea si allena.

Dopo una sere di avvenimenti che vedono Andrea come protagonista, Elisa depone l'ascia di guerra anche su consiglio di Leone (uno dei suoi fratelli) e tra di loro inizierà un'amicizia speciale.
Quel genere di amicizia che ti fa ridere per le battute continue e che ti fa arrabbiare per come si comportano entrambi.
Dal trentesimo capitolo in poi diventa un calvario (in senso positivo) perchè non riesci a staccarti dal libro per sapere come prosegue.
Purtroppo non posso scrivere molto altrimenti rischio di spoilerare e la cosa non mi va affatto.

La descrizione dei personaggi è impeccabile, dettagliata e mai noiosa, ogni particolare ti fa ricostruire nella mente il personaggio ed è inevitabile affezionarsi.
Il modo in cui parla dei sentimenti che provano è speciale, riesci a percepire la rabbia, la delusione, l'amore, quell'amore intenso, non mieloso ma che cresce poco a poco, forte e deciso che parte dal cuore e che non mette del tutto da parte la ragione; quell'amore che ti travolge e che per quanto tu voglia tenerlo lontano non riesci a scrollartelo di dosso.
Mi sono anche appassionata di equitazione, mondo di cui non mi è mai importato molto, ho scoperto tante cose interessanti e il grande lavoro che c'è dietro questo mondo.
Ho amato molti personaggi, Elisa ha un carattere forte e il suo essere cosi schietta e diretta la rende anche estremamente simpatica, l'amica che vorrei avere; Andrea nonostante il suo modo di essere un pò impostato, viene difficile non amarlo.

Altri personaggi interessanti sono Vittorio e Bianca, rispettivamente uno dei fratelli di Elisa, e la sorella di Andrea; Massimo, amico sia di Elisa che migliore amico di Andrea; Sebastiano, amico di Elisa, anche lui uno di quelli ricchi e che le fa il filo; Anna, una ragazzina del corso di equitazione, ecco lei non mi sta molto simpatica...

Ho scoperto per caso questa autrice e penso che non la abbandonerò più, ho amato il suo stile di scrittura, il modo in cui descrive ogni cosa, dai personaggi ai loro sentimenti e ciò che li circonda.
Riuscire a non rendere banale un romanzo rosa non è facile e lei riesce a catturare dall'inizio alla fine e quando finisce dispiace tantissimo!

VALUTAZIONE PERSONALE:  
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lunedì 25 giugno 2018

Recensione del libro "Un piccolo negozio di fiori a Parigi" di Maxim Huerta







Un piccolo negozio di fiori a Parigi
Genere: Narrativa moderna/contemporanea
Pagine: 331
Prezzo: 15,50 € cartaceo - da 3,50€ ebook 
Editore: Sperling & Kupfer
Data uscita: 2017

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Trama.

C'è un negozio di fiori, nel cuore di Parigi, che raccoglie una magia impossibile da spiegare a parole. Il suo nome è L'Étoile Manquante. L'anziano proprietario, Dominique Brulé, sa che ogni fiore può nascondere un vero e proprio balsamo per l'anima. Lui stesso, quando è venuta a mancare la stella della sua vita, ha scoperto tra i colori e i profumi di quella bottega un conforto inaspettato e ora si adopera per regalare agli altri la felicità. Un po' filosofo, un po' prestigiatore, sa intuire gli stati d'animo, consigliare il fiore giusto per ogni ferita del cuore, trovare le parole adatte ad accompagnare una gioia, un dolore, un'illusione necessaria. Ospiti fisse del negozio sono Mercedes e Tilde, partite dalla Spagna tanti anni prima per inseguire un sogno o la fortuna. Le loro giornate ruotano intorno a quella bottega, ancorate all'amicizia che le lega, scandite dalle irrinunciabili perle di saggezza di Brulé, il «traduttore di fiori». Un giorno, come un improvviso vento fresco, irrompe in quella lenta routine Violeta: vent'anni, incinta e con il cuore spezzato. Assunta come assistente fiorista, porterà lo scompiglio in quelle tre vite silenziose, risvegliando il profumo di emozioni che vogliono tornare a sbocciare. Mentre lei, accolta con affetto da quell'insolita famiglia, imparerà ad apprezzare i doni che ogni stagione può riservare, perché anche il buio dell'inverno che sta attraversando è destinato a rivestirsi dei colori di una nuova primavera. Un romanzo delicato, dove la felicità sta nelle cose semplici e le seconde chance non hanno età. Una storia dedicata a chi sa emozionarsi «per un bacio al cinema, alla fine di un film, per un caffè caldo, per una pioggia inaspettata che solleva l'odore dell'erba, per uno sguardo dentro una vetrina, per una sedia vuota nel bar preferito, per una canzone che piace, per un nuovo mattino.»

Recensione.


Il libro è molto particolare, scritto in un modo che, per chi è abituato ad una trama lineare e scorrevole, il lettore, a tratti, fatichi a riprendere il filo.
I vari personaggi si alternano parlando in prima persona, per poi passare a tratti narrativi, tutto sommato ci si abitua subito a questo stile.

Il “gruppo”, formato da Mercedes e Matilde, detta Tilde, fa capo a Dominique Brulé, proprietario del negozio di fiori a Parigi dove si incontrano tutti i giorni per ricordare il passato e la giovinezza di tutti e tre.
I dolori e le sofferenze di Matilde e Mercedes sono un tema portante. 
Entrambe spagnole sono divenute amiche dopo essere sfuggite alle delusioni affrontate sia nella vita che nell’amore. 
L’inevitabile accettazione dell’ineluttabile rassegnazione che 
“questa è la vita e non si può fare altro che andare avanti e aiutarsi come si può” 
 lo si percepisce dal rapporto che le due donne hanno con i loro animali domestici, un gatto per Matilde e un cane Mercedes: un gatto senza nome che Matilde considera “il gatto che non è il mio gatto” e il cagnolino di Mercedes che è troppo vecchio per poter essere portato a fare una passeggiata perché non si regge in piedi. 
Traspare la profonda solitudine delle loro vite anche in questo rapporto: un gatto che non viene mai quando lo si chiama e un cane che potrebbe morire ben presto. 
Nonostante tutto trovano quella forza e quell’ironia per andare avanti che solo le forti anziane signore sanno far propria, per “vivere” la giornata, prima di ritornare nelle proprie abitazioni piene di ricordi, seguendo i quotidiani rituali: vedersi al negozio di Dominique, prendere il caffè con i biscottini, tornare a casa perdendosi nei ricordi per poi riemergere il giorno dopo rincontrandosi nel negozio …

L’arrivo di Violeta, giovane spagnola, incinta, fuggita da Madrid per il dolore straziante dell’abbandono del fidanzato, porta una ventata di gioventù nel gruppo.
La sua presenza sarà indispensabile quando nella vita di Mercedes il doloroso passato inaspettatamente ritorna e toccherà proprio a Violeta scoprirne il mistero. 
Un mistero che permetterà a Tilde e Violeta di intrecciare un rapporto affettuoso come “nonna e nipote”.

Un’altra misteriosa presenza ogni tanto aleggia, quella del “narratore” a cui, in alcuni momenti i personaggi “non danno retta”, vivendo un attimo di vita propria, esprimendo i loro pensieri personali con tranquillità; un “narratore” che consiglia a sé stesso come prendersi cura di uno o l’altro dei personaggi e che, ad un certo punto, diventa egli stesso uno dei protagonisti.
Tra la tenera abitudine di Dominique di parlare ai suoi fiori e la descrizione di come anche loro divengano protagonisti quando vengono descritti nell’atto di volgere le corolle per ascoltare i colloqui che si svolgono nel negozio, tanto da immaginarli davvero mentre si muovono delicati.
Dalla romantica mania di Mercedes di rifugiarsi nella sua libreria preferita, Shakespeare and Company, per scrivere bigliettini anonimi da infilare furtivamente nei libri che verranno poi comprati, tipo “Anche non voler pensare conta come felicità”; al concierge Julien con la sua collezione di francobolli lasciati sulle buste per non rovinarli e che permetteranno a Violeta e Tilde di aiutare Mercedes a sua insaputa; al dolce ricordo della moglie di Dominique, alle vie di Parigi imbiancate dalla neve e dagli addobbi natalizi, alla nuova vita che arriva mentre un’altra se ne andrà improvvisamente ma in una maniera che, dopo aver letto, non ci stupisce seppur ci rattrista il libro a tratti meno scorrevole e forse un po’ confusi merita di essere letto.
Se non altro per l’atmosfera che crea. 
Forse sarebbe meglio concentrarsi singolarmente sui personaggi e assemblarli a poco a poco, questo saltare da uno all’altro, questo passare da un brano narrato ad uno in prima persona scoprendo che non appartiene al personaggio di cui si parlava precedentemente, come se ognuno volesse prevaricare sull’altro, insinuarsi, mentre sta parlando un personaggio, quasi a volergli rubare la scena sembra portare un po’ di confusione. 
Alla fine si realizza che la trama è molto semplice e, tutto sommato, gradevole.
La frase con cui vorrei concludere è quella scritta in copertina, uno dei messaggi: 
“Bisogna insistere nell’allegria” perché, alla fine, il vero significato di questo libro, il suo personale messaggio è proprio questo!

Stefania

VALUTAZIONE PERSONALE:

venerdì 22 giugno 2018

Recensione del libro "Il segreto di Parigi" di Karen Swan





Il segreto di Parigi
Genere: Narrativa rosa
Pagine: 383
Prezzo: 8,50 € cartaceo - da 0,99€ ebook 
Editore: Newton Compton
Data uscita: Giugno 2017

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Trama.

Da qualche parte, lungo le strade di Parigi, c’è un appartamento sommerso da strati di polvere e segreti: è stracolmo di opere d’arte d’inestimabile valore che sono rimaste lì, nascoste per decenni. L’incarico di valutare quei tesori è affidato a Flora, giovane e ambiziosa esperta d’arte, una donna in grado di mantenere il controllo durante un’asta da milioni di sterline, ma con serie difficoltà ad accettare un invito a cena a lume di candela. Flora ha il compito di ricostruire la storia di ogni dipinto presente nell’appartamento, per cercare di scoprire chi abbia tenuto nascoste quelle opere d’arte. Si ritrova così catapultata negli affari dei Vermeil, una famiglia del jet set internazionale che si muove tra Parigi e Antibes, e si rende ben presto conto di avere a che fare con qualcosa di poco chiaro. Xavier Vermeil sembra infatti intenzionato a porre un freno all’interesse di Flora per la sua famiglia. Che cosa nasconde? Ambientato in luoghi dalla bellezza mozzafiato e narrato con uno stile capace di avvincere il lettore, Il segreto di Parigi è un racconto intenso e impossibile da dimenticare.

Recensione


Il tema portante del libro di Karen Swan nasce da una notizia vera pubblicata da varie testate giornalistiche: “Il Louvre vuole restituire ai legittimi proprietari alcuni dipinti.”

Flora Sykes è una donna esperta d’arte che svolge con attenzione, precisione e passione il suo lavoro. L’amore per l’arte si è impadronito di lei sin da piccola, quando si nascondeva sotto lo scranno del padre, battitore per una tra le più prestigiose case d’aste di Londra. 
Viene mandata a Parigi dal suo capo, Angus, presso la famiglia Vermeil. 
Nottetempo dei ladri sono entrati in un appartamento di proprietà dei genitori di Jacques Vermeil. 
La cosa strana è che l’appartamento era chiuso da settantatré anni, per volontà della madre, unico genitore rimasto a Jacques; cosa ancor più straordinaria, è zeppo di opere d’arte, in particolare un prezioso Renoir.
Flora ha il compito di catalogare tutte le opere d’arte presenti nella casa e scoprirne la provenienza, per poterle poi venderle all’asta per conto della famiglia Vermeil. 
Non sarà così facile come prevedeva; i rampolli di casa, Xavier e la sorella Natascha, creeranno non pochi problemi a Flora, persino i coniugi Vermeil non sanno che fare con questi figli scapestrati, o almeno così sembra.

Dalle prime pagine il libro sembra scorrere senza nulla di particolarmente avvincente; neanche il primo turbolento incontro tra Natascha e Flora, interrotto da Xavier, sembra risvegliare grande attenzione per una trama che sembra rivelarsi quasi piatta. 
Se non fosse che, pagina dopo pagina, particolare dopo particolare, quasi in sordina, scatta una crescente curiosità che viene premiata da colpi di scena e misteri, come l’esistenza di un altro appartamento in cui un altro importante dipinto viene scoperto quasi per caso e grazie all'insolenza di Natascha.
Si scoprirà che il desiderio della matriarca della famiglia Vermeil di non aprire l’appartamento se non alla sua morte, affonda le sue radici in un lontano periodo triste e doloroso che ha come scenario la seconda guerra mondiale e la sottrazione di quadri d’autore da parte dei nazisti a danno delle famiglie ebree.
Sembra che, ad un certo punto, tutto sia chiaro e terribilmente devastante per la famiglia Vermeil, in particolare per Jacques, ma in realtà si scopre che la verità è ben diversa. 

Parallelamente al mistero della provenienza dei quadri si innescano burrascosi incontri tra la protagonista con Xavier e Natascha, che mettono a dura prova la pazienza di Flora. 
Ma anche qui, quella che sembra una chiara realtà (Natascha ribelle, drogata, fuori dagli schemi, che fa di tutto per rendersi odiosa; Xavier, drogato, alcolista che sembra essere l’ombra della sorella) nasconde invece una devastante verità.
Inoltre anche nella vita di Flora sta accadendo qualcosa di spiacevole: il fratello ha rivelato un terribile segreto che ha sconvolto tutta la sua famiglia e che, ben presto, sarà a conoscenza di tutti.

Fino alla fine il libro si rivela una continua sorpresa con vari colpi di scena.
Come dicevo, si inizia un po' al rallentatore, quasi chiedendosi se sia il caso di continuare a leggerlo o abbandonarlo, mentre poi la trama diventa così avvincente da incuriosire pagina dopo pagina.
Direi che è un libro gradevole che riesce a mettere insieme un passato storico doloroso per tutto il mondo, attraverso l’arte, e la consapevolezza che, spesso, la verità non è sempre quella che appare come la più evidente.

Stefania.

VALUTAZIONE PERSONALE:

sabato 16 giugno 2018

Recensione dle libro "Il profumo delle foglie di tè" di Dinah Jefferies





Il profumo delle foglie di te.

Genere: Narrativa moderna/contemporanea
Pagine: 448
Prezzo: 8,50 € cartaceo - da 0,99€ ebook 
Editore: Newton Compton
Data uscita: Maggio 2016

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Trama.

Londra, anni Venti. Gwendolyn Hooper, giovane donna inglese appena sposata, si trasferisce nella lontana isola di Ceylon per raggiungere il marito. Ma l’uomo che le viene incontro nella piantagione di tè non è lo stesso di cui si era innamorata in Inghilterra tempo addietro. Distante e indaffarato, Laurence trascorre le giornate nella piantagione, lasciando la sua sposa da sola a occuparsi della casa, della servitù e delle nuove incombenze. La grande casa coloniale, agli occhi di Gwendolyn, appare un luogo misterioso, con porte chiuse a chiave e indizi di un torbido passato: in un baule polveroso è nascosto un vecchio velo da sposa ingiallito e le ombre del giardino celano una piccola tomba… Quando Gwen rimane incinta, suo marito è finalmente felice e tutto sembra andare per il verso giusto, ma c’è poco tempo per festeggiare. Al momento del parto la neomamma dovrà prendere una decisione terribile, di cui non potrà fare parola con nessuno, neanche con Laurence. Quando, infine, arriverà il momento della verità, Gwen sarà in grado di spiegare che cosa ha fatto e perché? 
Un’appassionante storia di tradimenti, colpe e segreti indicibili che avvince il lettore e non lo lascia più andare.

Recensione.


Ho deciso di rileggere questo libro per scriverne la recensione, memore  del fatto che quando lo lessi la prima volta ne rimasi rapita dall'inizio alla fine.
La rilettura devo dire che ha confermato la mia opinione per quanto riguarda lo stile dell'autrice, mentre per quanto riguarda l'intera storia, in alcuni momenti non vedevo l'ora finisse perchè emotivamente coinvolge molto e aspetti solo che arrivi un finale che risolva le cose.

I personaggi principali sono:
Gwendolin, una giovane donna che lascia l'Inghilterra per seguire suo marito, di cui è follemente innamorata, a Ceylon (l'attuale Sri Lanka) dove gestisce una piantagione di tè.

“quando lui le aveva sorriso e le era andato incontro deciso a presentarsi, lei era già perduta”

Il suo carattere forte la aiuterà in molte situazioni nel corso della storia anche se arriverà ad un punto in cui la sua tenacia inizierà a vacillare.
Il suo altruismo scombussolerà vecchi equilibri all'interno della casa e della piantagione.
Dopo il suo arrivo, i rapporti con il marito sembrano sempre più distanti, la presenza quasi asfissiante della cognata metterà a dura prova la pazienza di Gwen.

Laurence è un uomo rimasto vedovo, ha deciso di rifarsi una vita sposando Gwen nonostante la differenza di età.
Le cose all'inizio tra di loro non vanno molto bene, lui pensa perennemente al lavoro, inoltre nei loro momenti di intimità è molto strano e si chiude in se stesso.
Quando Gwen rimane incinta le cose sembrano andare molto meglio, Laurence è premuroso e la riempie di attenzioni.
Dopo il parto però accade qualcosa di inaspettato e Gwen dovrà prendere una decisione molto importante e difficile.
Il peso di quella decisione sarà difficile da portare e Gwen vivrà dei momenti tragici che quasi la porteranno alla pazzia.

Ci sono vari personaggi rilevanti che hanno un ruolo importante per l'evoluzione della storia e per come sono descritti non è difficile stabilire fin da subito simpatie ed antipatie.
La cognata di Gwen ad esempio sarà difficile da digerire, pesante, insopportabile e per certi versi non manca un pò di compassione per la sua instabilità psicologica che emergerà con l'evolversi della storia.
Mr. Ravasinghe, un artista singalese non visto di buon occhi da Laurence ma con cui Gwen avrà modo di approcciarsi varie volte anche con la cugina.

La descrizione dei personaggi è ben delineata, i luoghi come sempre sono descritti in modo dettagliato e scorrevole, in questo resta sempre impeccabile, sembra di riuscire a vedere ogni singola angolo di questa ambientazione oltre che percepire i profumi intorno.
L'evolversi della storia rende il racconto sempre più interessante e avvincente, non è la classica storia d'amore sdolcinata, ma è una storia d'amore e di passione incentrata su segreti, bugie e quel viscerale senso di protezione materna anche se esternato in modo strano e quasi ossessivo.
Gli atteggiamenti di Gwen in determinate situazioni (che non sto a spoilerare)  trasmettono pienamente l'angoscia che vive la protagonista e personalmente percepivo pienamente ogni sentimento descritto.
I colpi di scena non mancano soprattutto nel finale dove ogni tassello torna al suo posto lasciando il lettore soddisfatto per l'evoluzione ma allo stesso tempo con un po di rammarico per ciò che sarebbe accaduto se la protagonista avesse fatto scelte diverse.

Mi è piaciuto molto, anche se come ho detto, in alcuni momenti speravo arrivasse presto il finale per capire come sarebbero andate le cose e per togliermi quella sensazione di angoscia per i vari avvenimenti; angoscia non negativa ma frutto dell'ottima descrizione da parte dell'autrice.
Dopo qualche giorno ho anche sentito la mancanza dei personaggi, chiedendomi come sarebbe proseguita la storia.

Per cui consigliato!
Cristina
VALUTAZIONE PERSONALE

venerdì 1 giugno 2018

Recensione del libro "Il silenzio della pioggia d'estate" di Dinah Jefferies.





Il silenzio della pioggia d'estate.

Genere: Narrativa rosa storico
Pagine: 413
Prezzo: 8,50 € cartaceo - da 0,99€ ebook 
Editore: Newton Compton
Data uscita: 19 Giugno 2017

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Trama.

1930, Rajputana, India. Dopo la morte del marito, un giovane fotoreporter, Eliza, è rimasta sola. A tenerle compagnia c'è soltanto la sua macchina fotografica. La solitudine viene un giorno interrotta da un incarico: il Governo britannico decide di inviarla in uno sfarzoso stato indiano per fotografare la famiglia reale. Ed Eliza è determinata a sfruttare la situazione per farsi un nome. Quando arriva al palazzo, conosce il fratello del principe, Jay, un ragazzo giovane e affascinante. Uniti dal desiderio di migliorare le condizioni della popolazione locale, Jay ed Eliza scoprono di avere più cose in comune di quello che pensano. Eppure la società e le loro famiglie la pensano diversamente. E questo li costringerà a una scelta: fare ciò che tutti si aspettano da loro oppure seguire ciò che dice il cuore...


Recensione


Questo libro l'ho letto ad agosto dello scorso anno, è stato il primo di questa autrice ed è stato una meravigliosa scoperta.
E' stata proprio lei con i suoi romanzi a farmi definitivamente innamorare dell'India, tanto da portarmi a rileggere ogni suoi libro per la seconda volta.
Dal primo capitolo fino all'ultimo, si fa fatica a prendere una pausa perchè si vorrebbe sapere come prosegue.
Ora vediamo i personaggi..

I protagonisti sono Eliza e Jay, le cui storie si fonderanno nonostante siano apparentemente molto diversi.
Il susseguirsi di avvenimenti li porteranno ad avvicinarsi sempre di più nonostante sappiano che la loro condizione non potrà avere un futuro ma sarà probabilmente destinata a spegnersi.

Eliza è una fotografa professionista e vedova di 29 anni ; vive in Inghilterra con la madre con cui non ha un buon rapporto soprattutto da quando è morto il padre mentre erano in India.
Per la sua professione viene mandata in India, dove dovrà creare un archivio fotografico della famiglia reale.
La sua insicurezza dovuta alla sua storia, all'inizio non sarà alleata nella situazione in cui si troverà, ma con il tempo e con il susseguirsi di vicende che la vedranno coinvolta, poco a poco riprenderà in mano se stessa anche se non con poche difficoltà e rinunce.
Il suo essere vedova le creerà vari problemi, poichè in India le vedove non erano ben viste, esisteva una pratica secondo cui le vedove venivano uccise o si suicidavano loro stesse per disonore, dato che il trovarsi in quella condizione significava non essersi prese cura abbastanza del marito.
Non avrà vita facile alla reggia e dovrà sudarsi la fiducia delle persone per poter svolgere il suo lavoro in modo meno rigido e più naturale.
L'amore per Jay la porterà a rivalutare se stessa e a provare a seguire ciò che sente senza limitazioni.

Jay il fratello del marajha, è un principe un pò diverso dai soliti, meno convenzionale, a cui sta stretta l'etichetta da mantenere a corte e che predilige stare lontano dalla reggia.
A differenza del fratello che pensa solo a starsene seduto a mangiare e a sfoggiare la sua ricchezza, Jay ha a cuore ciò che lo circonda e il popolo, per cui grazie ad un'idea di Eliza creerà un progetto molto importante in modo da poter portare acqua alla parte più povera del suo popolo.
Questo progetto però non sarà di facile realizzazione dato che gli Inglesi dovranno finanziarlo e allo stesso tempo verrà ostacolato.
Con il passare del tempo si avvicinerà sempre di più ad Eliza fino a quando deciderà di dichiararsi apertamente a lei ma il tutto di nascosto poichè in quanto  principe, in caso di morte del fratello, sarebbe lui a succedere al trono e in quel caso oltre a poter sposare sua cognata, dovrebbe sposare una donna di pari rango, per cui dovrebbe contrarre n semplice matrimonio di interesse e non di amore.
I suoi sentimenti per Eliza andranno a scontrarsi con la dura realtà del suo paese e di ciò che comporta essere principe.

"Soltanto chi è devastato dall'amore sa cos'è l'amore.." (Rumi Mathnavi 109)

Altri personaggi presenti e importanti all'interno del romanzo sono Laxmi, la madre di Jay, anche lei vedova, è andata contro la tradizione secondo cui le vedove dovrebbero essere uccise, sarà una persona estremamente ferma e dignitosa, aperta al dialogo e ai cambiamenti.
Indira, è una talentuosa miniaturista che vive a corte, segretamente innamorata di Jay, diventerà amica di Eliza e avrà un ruolo importante nel racconto.
Chatur è l'alto funzionario di corte, darà molti problemi ad Eliza ma anche a Jay, cosi come Clifford, un inglese che conosce Eliza fin da ragazzina e che la metterà in molte difficoltà con velati "ricatti".
Dev, amico di Jay e che non vede di buon occhio gli inglesi...

La storia è molto scorrevole, la descrizione dei personaggi è accurata e ti porta ad affezionarti a loro indipendentemente che siano i protagonisti o meno; i personaggi principali sono due ma quelli che si intrecciato durante la storia sono molti e hanno tutti delle caratteristiche ben precise e dei ruoli importanti.
Il principe Jay credo sia descritto in maniera perfetta, tanto che è difficile non amarlo!
La descrizione dei sentimenti provati dai personaggi è molto specifica ma sempre leggera e molto importante.

La descrizione dei luoghi è piuttosto dettagliata ma non annoia affatto, anzi, mentre si legge, nella propria immaginazione si aggiungono dettagli che rendono ancora più reale l'ambientazione.
Sembra di sentire realmente i profumi descritti, di poter vedere i luoghi e la gente presente nel romanzo.
Il romanzo inizia a Delhi nel 1912, con un capitolo dedicato alla morte del padre di Eliza; dopodichè si passa a novembre del 1930, per poi proseguire fino alla fine del 1931.

Questo romanzo parla di amore, di quell'amore che va oltre lo status sociale, oltre le barriere delle tradizioni in modo romantico ma non sdolcinato.
Parla anche delle condizioni in cui vivevano i poveri in India, delle loro tradizioni, alcune delle quali estremamente crudeli come la sorte delle vedove o ciò che ha rischiato di subire Indira.
Parla della povertà vera, quella che ti fa capire come la sopravvivenza di un popolo possa essere in bilico per la mancanza di pioggia.
Parla degli intrighi di corte, di leggi e tradizioni ingiuste ma che sono difficili da evitare...
In conclusione posso dirvi che questo libro è uno dei miei preferiti, l'ho amato tanto alla prima lettura e amato ancora di più dopo averlo riletto.
Non è scontato, è scritto in modo semplice ma allo stesso tempo ricco di termini specifici che rendono tutto ancora più interessante.
Mi sono limitata a descrivere poche vicende ma ho omesso tantissimo altrimenti avrei rischiato di svelare cose importanti e che vi avrebbero portati a capire il finale, anche in questo caso non scontato.
Apre una bella visione sul destino, interessante e che fa riflettere.

Ve lo consiglio vivamente, proprio a chiunque perchè merita almeno una lettura!
Ho letto la versione ebook, ma a breve provvederò anche al cartaceo.
Cristina
VALUTAZIONE PERSONALE: